Ciao sono Paolo e ho lavorato per più di 15 anni in una delle principali aziende del settore automotive al mondo e per più di 10 anni mi sono occupato dei sistemi informativi. Ho avuto l’opportunità di esplorare diversi ambiti, quality, manufacturing, warranty, after sales, risk management e nella mia esperienza il ruolo del telematico in tali realtà è sempre stato quello di fornire un servizio, molto prima che un prodotto informatico.
In particolare, essendomi prevalentemente occupato di AMS (Application Management Service ), ho notato fra le altre alcune caratteristiche ricorrenti che vorrei condividere con voi:
– la realizzazione di una soluzione “chiavi in mano” è più importante dell’aspetto tecnico
– vi è l’esigenza di conoscere bene i processi aziendali con cui si ha a che fare
– è sempre necessario fornire un “piano B”, anche quando gli strumenti che si hanno a disposizione non permettono la soluzione richiesta
– non è fondamentale “sapere”/”saper fare” in prima persona, quanto tessere una rete di relazioni che permettano il recupero di informazioni e il “fare accadere” le cose.
Se stai leggendo questo articolo è perchè probabilmente ti stai documentando sul mondo automotive ma forse ancora non hai avuto modo di lavorarci: in questo caso dovresti sapere una cosa.
L’informatica non è il core-business del settore automotive.
Proprio così: l’informatica non è il core-business dell’azienda, che quindi non ha la necessità di impiegare le tecnologie più avanzate.
Per il settore automotive è essenziale però saper parlare SQL, perché è ovunque. Dal piccolo tool a uso di pochi utenti, a scenari più grandi in cui i dati confluiscono in tempo reale, introdotti e manipolati da diversi profili utente. E quando le quantità di dati si fanno importanti, è vitale saper parlare bene SQL, per non attendere in eterno una risposta dal nostro server.
Per il settore automotive il focus è in ogni caso la robustezza: soluzioni che sfruttano mezzi più consolidati sono da preferirsi.
Consolidato = testato
Qualsiasi implementazione va testata approfonditamente, anche quando sembra semplice, perché l’errore, anche banale, è sempre
in agguato.
La priorità è la continuità del servizio
Per le realtà di grandi dimensioni, anche una minima interruzione di un servizio può fermare l’attività di molte persone contemporaneamente, con evidenti costi.
Bisogna intravedere gli sviluppi futuri
Infatti, un servizio di tipo continuativo, può durare anni ed è sottoposto a continue, seppur piccole, evoluzioni. Non conoscere il processo può significare da un lato la necessità di avere business requirements sempre formalmente dettagliati, cosa incompatibile
con i tempi di reazione richiesti, dall’altro implementare soluzioni che renderanno difficoltose le future evoluzioni.
“Non è possibile soddisfare la richiesta”
Non è una risposta contemplabile. Può sembrare scontato, ma avere pronta una soluzione di backup, anche parziale, da proporre
al cliente, è importantissimo. In tali situazioni, dare al cliente l’impressione che debba riformulare da zero il proprio business need è
inaccettabile. Non ripartire “da un foglio bianco” è imperativo, ed è questo aspetto che crea la fiducia, presso il cliente.
La gestione delle relazioni è fondamentale.
Soprattutto in una grande azienda, dove la separazione dei compiti è molto netta, è importante creare e mantenere una rete di tutte
le persone con cui ci si può dover interfacciare. Molto spesso non si può fare tutto in autonomia, e si devono scambiare informazioni, incastrare attività svolgibili solo da persone terze. Ecco dunque che è vitale conoscere le corrispondenze ruoli-persona per reperire
le informazioni o avviare attività utili al conseguimento del proprio
obiettivo.
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