“Insieme coordinato e strutturato di istruzioni, codificato secondo un opportuno linguaggio di programmazione.”
Così l’Enciclopedia Treccani definisce la programmazione informatica: un linguaggio sofisticato che rende possibile la comunicazione tra l’uomo e la macchina.
In Telematica Informatica amiamo pensare a questo linguaggio, a questo sapere, come una conoscenza preziosa e complessa, del tutto simile a quella che appartiene all’artigiano, ossia a colui che, sin dal Medioevo, utilizza il proprio ingegno, la propria sapienza ed esperienza, all’interno della propria “bottega” per progettare e realizzare “manufatti”, commissionati o progetti unici da proporre ai propri clienti, e inserire giovani talenti, gli “apprendisti”, alle arti del mestiere.
La nostra Azienda vuole dunque essere un luogo, un laboratorio fisico e virtuale, dove apprendere e produrre in un’epoca di profonda trasformazione e crescita del settore informatico.
Telematica Informatica intende infatti la programmazione come un vero e proprio mestiere nella sua più completa e ricca accezione: “ministerium”, ossia servizio, funzione. Il programmatore informatico al servizio dell’innovazione e facente parte di un ampio e complesso meccanismo di collaborazione e reciprocità professionale, una funzione in sintonia con le altre. Tecnica, competenza e trasmissione del sapere.
Mai come in questo periodo di pandemia ci è stato chiaro quanto questi valori siano fondamentali: grazie alla tecnologia e all’avanguardia informativa è possibile comunicare, collaborare ed essere colleghi a tutti gli effetti in remoto.
Che cosa significa essere un Telematico?
Possedere la medesima etica dell’artigiano, che con impegno e dedizione, senza improvvisazione, sviluppa nuove opere nell’era dell’informatica.